L'ARTE DEI BAMBINI HA MOLTO DA INSEGNARE

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L'ARTE DEI BAMBINI HA MOLTO DA INSEGNARE

14 Ottobre 2021

L’arte figurativa, ma anche la musica e le arti performative, sono linguaggi universali, capaci di essere compresi a tutte le latitudini e a tutte le età. E la verità di questo assunto si traduce in pratica didattica quotidiana (e digitale) per Alchemilla, cooperativa sociale e startup innovativa a vocazione sociale di Milano, attiva con progetti e collaborazioni in tante città d’Italia, coi bimbi dei nidi e delle scuole dell’infanzia accompagnati ad esprimere le proprie idee, tra visite ai musei, laboratori creativi e forme di condivisione online. Una cooperativa che – ci racconta Elisa Rota – ha tra i suoi obbiettivi principali «invertire il processo cognitivo, perché si impara sempre insieme e non è solo l'adulto il depositario dell'insegnamento». E soprattutto una cooperativa che può vantare tra i propri più abili collaboratori Artoo, ovvero un orso che «vive nella soffitta di un museo e adora l’arte. Quando non capisce un quadro chiede aiuto ai bambini. Sa che loro hanno un sesto senso speciale per scoprire il significato nascosto delle cose».

Proprio grazie a questo personaggio, e al lancio di una piattaforma digitale che, tramite un’applicazione, spalanca le porte di un dialogo costante coi più piccoli (invitati a interagire inviando messaggi vocali), le famiglie e gli insegnanti (destinatari di specifici kit formativi), Alchemilla è entrata in contatto con Banca Etica. Ha vinto infatti il bando Rigenerazione Cooperativa promosso da Fondosviluppo per la ripartenza delle micro e piccole cooperative colpite dalla pandemia. «Attualmente – prosegue Rota – Alchemilla si compone di 8 persone e si avvale di alcune collaborazioni. Banca Etica ci è sembrata la scelta giusta per procedere, tant'è che ci sta supportando con finanziamenti e siamo molto soddisfatti. Stiamo sviluppando Artoo for education e stiamo lavorando su un sistema di intelligenza artificiale che consenta di comprendere ciò che dicono i bambini, e ci aiuti a processare e restituire la mole di vocali che riceviamo, che con le nostre sole forze non potremmo esaminare».

Durante i lockdown imposti dal coronavirus nel 2020, infatti, Artoo ha ricevuto un boom d’interesse perché ha consentito di mantenere accesa la narrazione collettiva e la vicinanza, anche per le fasce di età dei più piccoli. «Il nostro è un digitale gentile, del resto, non un videogioco, semmai è vicino a un libro narrato. In quei mesi abbiamo realizzato delle azioni che l'insegnante poteva sfruttare con gli strumenti digitali e ora stiamo cercando di creare dei progetti che permettono di lavorare in presenza». Tante sono, insomma, le modalità con cui Alchemilla opera e si è adattata alle restrizioni dei mesi passati, al punto che Luran Wang, della filiale milanese di Banca Etica, si dichiara «colpita dalla flessibilità e tenacia della cooperativa nel perseguimento dei propri obiettivi nonostante la pandemia. Ha saputo trasformare i prodotti e servizi da offline a online adattandosi alla contingenza». Come quando Alchemilla ha saputo tradurre in un libro le idee espresse dai bambini sul quadro L'angelo apprendista di Paul Klee. Un libro nato a partire dalla visione del dipinto per poi occuparsi di concetti complessi come l’amicizia e la diversità. Un’iniziativa resa possibile dal ricorso al crowdfunding e, visto il grande riscontro e i risvolti di impatto sociale apprezzabili, replicata con un secondo volume in uscita a novembre 2021.

 

A Torino e a Genova Alchemilla ha coinvolto scuole di quartieri con forte presenze di famiglie disagiate e di origine straniera inviando loro, ai bambini tramite Artoo, i contenuti relativi ai musei vicini. Dopo aver visto e commentato i quadri, e aver interagito con Artoo in formato digitale, sono stati i bambini a fare da ciceroni per i genitori nelle sale. «E questi adulti, che probabilmente non sarebbero mai andati in quei musei, hanno svolto la visita orgogliosi di se stessi e dei loro figli». Anche questa tipologia di famiglie ha acquistato volentieri il primo libro di Artoo. E se questo fa bene alla sostenibilità economica della cooperativa, «soprattutto ci sostiene nella consapevolezza che, se creiamo delle condizioni di coinvolgimento, otteniamo che le persone investano un po' più in cultura e meno in altro», conclude Rota con soddisfazione.

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