Poveri non si nasce, lo si diventa. Perciò è più esatto parlare di impoveriti. Le povertà, sono figlie dell’ingiustizia, dell’esclusione e delle inuguaglianze.
La lotta contro la povertà degli ultimi decenni, a livello nazionale ed internazionale, non ha intaccato le cause strutturali dei processi d''impoverimento (es. i Millennium Development Goals).
Occorre individuare e mettere fuori legge le cause strutturali che generano ed alimentano i processi d’impoverimento di interi popoli, gruppi e categorie sociali.
Sono questi i presupposti di “Dichiariamo illegale la povertà, non i poveri” - un'iniziativa dell'associazione Monastero del Bene Comune, che ha già ricevuto il sostegno di molte organizzazioni della società civile nazionale e internazionale e al cui gruppo promotore ha aderito anche la nostra Fondazione Culturale Responsabilità Etica.
Non è possibile pensare ed accettare, come indicano le previsioni dell'ONU, che nel 2032 ci saranno più di 3,5 miliardi di esseri umani in uno stato di povertà assoluta (meno di 2 dollari oggi equivalenti). E' tempo di mettere fuori legge i predatori della ricchezza del mondo e non i contadini, gli operai, gli insegnanti, gli impiegati, gli artigiani, i pescatori. E’ tempo di combattere la povertà, non i poveri.
L’obiettivo conlcusivo della campagna è di ottenere nel 2018, a 70 anni dalla “Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo”, l’adozione di una risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che affermi la legittimità della messa fuori legge dei fattori che sono all’origine di una ricchezza inuguale, ingiusta e predatoria e quindi dei processi di impoverimento e di creazione dei poveri.
La mobilitazione prima italiana, poi europea e mondiale per coinvolgere le coscienze, i movimenti, le istituzioni verrà lanciata ufficialmente l’8 settembre 2012 in occasione della 19^ Marcia per la giustizia Agliana-Quarrata (Pistoia).
Dai anche tu il tuo sostegno alla campagna, vieni l'8 settembre alla marcia di Agliana-Quarrata!