AFGHANISTAN: MALNUTRIZIONE IN FORTE CRESCITA AD HERAT

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AFGHANISTAN: MALNUTRIZIONE IN FORTE CRESCITA AD HERAT

21 Dicembre 2021

Le facce dei neonati appaiono già vecchie, la pelle così sottile e rugosa da sembrare ottantenni. Le foto testimoniano, silenti, gli effetti della malnutrizione e il dolore delle madri. Il dolore di non riuscire a nutrire il proprio figlio, perché anche loro non hanno da mangiare. Questa è la situazione ad Herat, dove c'è un unico ospedale che si occupa di malnutrizione. È quello di Medici Senza Frontiere, che in Afghanistan lavora dal 1980. Ad Herat MSF gestisce un centro nutrizionale che riceve bambini affetti da malnutrizione. I medici testimoniano la preoccupante situazione del paese, in cui i bisogni della popolazione sono enormi e dove si muore di patologie curabili. Purtroppo, l’azione e gli sforzi di MSF non bastano davanti ad un sistema sanitario, fragile da lungo tempo, ormai a rischio di collasso.

“Abbiamo un tasso di occupazione dei letti ben superiore al 100 per cento, facciamo 60 nuove ammissioni a settimana, purtroppo la mortalità di questi bambini è molto alta: 1 su 5 non sopravvive.” Racconta Gaia Giletta, responsabile del centro nutrizionale di MSF ad Herat. “Questo accade anche perché alcuni arrivano già in condizioni disperate poiché la rete sanitaria è inesistente e noi siamo l'unico centro a cui i genitori possono rivolgersi”.

È da settembre che ad Herat si sta assistendo ad un’impennata dei casi di malnutrizione, cresciuti del 40 percento tra maggio e settembre rispetto allo stesso periodo del 2020. La sanità pubblica, problematica da prima della presa talebana, si è indiscutibilmente aggravata con la sospensione della maggior parte degli aiuti, tra cui i finanziamenti della Banca Mondiale per i programmi medici di base. Questo si aggiunge alla crisi economica, al tasso di inflazione del 30% sui prodotti alimentari e la chiusura delle banche, ripercuotendosi sulla popolazione ed aumentandone le vulnerabilità.

“Il taglio dell'offerta di dollari ha messo in ginocchio il sistema bancario provocando una crisi di liquidità senza precedenti. Gli afgani hanno perso l'accesso ai loro conti bancari e ai risparmi. I datori di lavoro non potevano pagare gli stipendi. L'economia è crollata.” Spiega Filipe Ribeiro, capo missione MSF per l'Afghanistan. “I prezzi stanno andando alle stelle, ciò incide gravemente sui mezzi di sussistenza. Diverse persone non riescono a pagare per i bisogni essenziali. Anche il trasporto verso le strutture sanitarie diviene insostenibile.”

Tutto questo influisce sulla salute della popolazione, soprattutto dei bambini. Dal sovraffollato centro nutrizionale di Herat, Gaia Giletta racconta come il contesto sia “abbastanza insolito e preoccupante perché solitamente i bimbi più piccoli, che sono quelli allattati al seno, si salvano dalla malnutrizione perché possono bere il latte della mamma, invece qui in Afghanistan, la maggior parte dei nostri bambini sono sotto i due anni. Questo soprattutto perché le madri sono malnutrite quindi non riescono a produrre abbastanza latte per far crescere i loro bimbi”.

La malnutrizione aggrava inoltre qualsiasi forma di patologia. Questo causa la morte di almeno un bambino al giorno. Come se non ci fosse fine al peggio, l’inverno può peggiorare la situazione.

“Con l'arrivo dell'inverno può verificarsi un incremento delle patologie infettive, nei bambini sono spesso patologie respiratorie. Accrescono il rischio di malnutrizione e la malnutrizione aumenta la possibilità di contrarre patologie respiratorie. È un circolo vizioso da cui è difficile uscire” spiega Gaia. Quest’inverno potrebbe essere disastroso per il paese, dove 23 milioni di afghani sono in grave insicurezza alimentare, di cui 9 milioni a rischio carestia. 

Photo by MSF 

Grazie al conto corrente di Banca Etica dedicato a Medici Senza Frontiere, sono stati devoluti 53.874 euro per finanziare l’ospedale per la salute materno-infantile di Mocha gestito da MSF in Yemen

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